Quando
di Marco Sampietro
Quando l’anima scorreva a fiumi
riversando il fragore in boschi neri
piangente come un salice sbandato
circondai i miei occhi con capestri inauditi
per indietreggiarvi l’ombra e i miei impacci.
Quando le ali rimasero a mendicare i voli
ballando le lusinghe della disperazione
prigioniera come una lepre tra le fiamme
costruii i miei altari dentro notti di ghiaccio
per illividirvi il sangue e le mie commedie vane.
Ma alle soglie della mia veglia insonne
quando riconobbi il protetto asilo
zingara come il motivo d’un greto, mio Signore
svuotai la nave da ogni focolaio
per ridarVi indietro l’àncóra e il mio abbandono.
(A Michael)