16 marzo 2006

Roji*

Shiho Fujiwara




dove il ruscello sempre

rimpicciolisce se stesso

e il baco parla di seta


dove dimora il ciottolo

solitario il suo silenzio


dove la goccia cade

e nel riflesso in struggimento

ci contiene il mondo


dove la foglia s’abbandona

accogliendo il vento

e in volo cambia farfalla


dove la sabbia sgrana l’accortezza

e come marea si stende

seminando della vecchiaia la saggezza


dove il ponticello curva

per la ninfea sdraiata sotto


dove sorride la camelia

suicida in fior di giovinezza


dove la forma è la sostanza

l’ascensione d’un’anima che aspetta


dove l’inverno non ha tempo

dentro i giardini del pensiero


lì, lì sei tu, ti tengo io

a miniaturizzare la distanza

a farci piccoli bonsai

di una stagione che non cambia







(A Michael)



Note:

*Roji, “il sentiero rugiadoso” ovvero la preparazione della mente.