Roji*
dove il ruscello sempre
rimpicciolisce se stesso
e il baco parla di seta
dove dimora il ciottolo
solitario il suo silenzio
dove la goccia cade
e nel riflesso in struggimento
ci contiene il mondo
dove la foglia s’abbandona
accogliendo il vento
e in volo cambia farfalla
dove la sabbia sgrana l’accortezza
e come marea si stende
seminando della vecchiaia la saggezza
dove il ponticello curva
per la ninfea sdraiata sotto
dove sorride la camelia
suicida in fior di giovinezza
dove la forma è la sostanza
l’ascensione d’un’anima che aspetta
dove l’inverno non ha tempo
dentro i giardini del pensiero
lì, lì sei tu, ti tengo io
a miniaturizzare la distanza
a farci piccoli bonsai
di una stagione che non cambia
(A Michael)
Note:
*Roji, “il sentiero rugiadoso” ovvero la preparazione della mente.