SCALAREALE
L'immagine è di Kerry R. Tracy
Avessi saputo che a lanciare di picche un asso avresti fatto scala reale, avrei rischiato una coppia sicura e un tris anche se scomodo, o se proprio fosse stata fortuna mi sarei accontentata d’una buona doppia coppia e d’un terzo incomodo a girare in base a come ci avesse preso il turno.
E non è che non conoscessi le regole, ma la partita m’ha così preso la mano che ho sposato la causa senza pensare all’effetto.
E’ che il gioco s’è scaldato talmente da farmi alzare la posta fino a puntare la vita sul piatto.
Ora è che, certa che l’asso azzardato fosse di picche, poiché il cuori lo sapevo convinta a battere chiuso tra altre mani, mi chiedo com’è che sono già al penultimo piolo d’una scala rossa che pulsa.
Una scala che ho creduto nera e sì decisamente alta da battermi in tua resa, ma una volta soltanto. Una volta!
Anche se del tutto…
Ma adesso?
Adesso, potessi almeno scenderla un attimo, griderei!
- AL BARO –
Davanti allo specchio.
È difficile dire quando nel gioco si è montata la testa, cambiando improvvisamente le carte, neanche avessimo fatto sul letto del tavolo solo un giro di prova.
E, si sa, chi pretenderà rivincita, non sarà sportivo, aprirà subito nuovo un mazzo e smisterà segnando i suoi punti.
E' che, ci hanno corrotto il banco.
I sentimenti non scherzano!
(A Diego)