28 giugno 2006

diciamolo



come non lasciarmi fare

divaricata anfratto coscia

e di suzione

spinta e ancora dentro

in alternativa a gambe – stretta –

se mi silenzi dietro

mano alla bocca mano

in genuflessione e in lingua all’asta

fintanto che – martella –

l’asservimento d’ossa e il laccio

mentre diciamolo: brucia

di traverso e a voce accesa

il Tuo metti duro – ginocchia in struscio

se intanto prende polso (sotto)

da non vedere

la solerzia sullo scollo, la bellezza senza fiato




colpa del latte

di Rossana Cagnolati



sai la conca

che fa inguine la gola

dove ti piace dirmelo:

la roccia è umida di grotta

(colpa del latte) – neghi? –

bambina la vergogna !

era sottosopra

lucente all’orlo (veniva)

per uno e più, allo sguardo smunta

ché avresti detto – quanti? –

(tra i peli delle ciglia)

una volta vista asciutta








(A Michael, one Monday night)