Dare
lasciarti entrare, fidarmi
come fa la cagnolina col padrone
sottomessa al solo tono della voce
e null’altro mai negarti che l’inganno
chiedendotene invece almeno l’illusione
a mantenere in limbo la menzogna
mentre portano le croci le mie mani
per il legno ricevuto, il fiore duro
quello che mi tiene il grembo
un gambo
il prescelto a farmi maturare il tempo
(A M.)