18 marzo 2006

Moons






Queste lune sono culle di carne.

Fontane bianche di latte – colline di neve e viluppi

che incantano uccelli di notte. Con sciamaniche danze dei fianchi.


Queste chimere fanno sperare

in dolci e oscene altalene. Offrono e chiedono a mantra

di essere isole sole – dune allo sguardo del sole.


Le offro. Sceglile e solcane il cuore

mentre implorano intatte di immacolare il dolore.

Queste sono alcove a diletto di uno stiletto da letto.


Le guardi sfilare queste perle sovrane. Come fossero terre

le circondi e le prendi – le scopri terrazze lontane

tra inusitati colori e panorami ospitali.


Queste vele sono volontà da ammainare

dichiarando potere. Hanno un golfo di mare.

Un incavo raro dove di senso affogare.


Le lascio. All’onda delle tue mani. E non so

smettere il canto della sirena – il possesso

è la corda immaginaria che indosso. A stringere fiera.


Sfregano queste lucciole. A pelle consensi.

Con evidenza e con sollecitazione

reclamano – mi inginocchiano il pudore.


Eccole. Mentre il silenzio assale e le accompagna

fanne pure dimora del respiro. Sotto la pioggia che ne ingemma

di rubino l’abbondanza del candore.





(A Michael)