17 ottobre 2005

DIMMI




Dimmi del fiato rotto in mezzo al fiume

tra le girandole delle tue note

mentre risale il tronco la corrente

dal bacino, tra le onde, sin la foce;


dimmi se tra le rocce inorgoglite

vuoi che mulini il vento esasperante

mentre il torrente scorre e s’incruenta

in sottofondo e, sempre, sottopelle;


dimmi dell’avviluppo della foglia,

della carezza rossa che t’avvolge

adagio-adagio a flutto se discendo

finché veloce, in refolo, poi m’alzo;


dimmi così del canto ad ogni goccia,

della pioggia in irruenza di cascata;

dimmi dell’acqua ancora mai acquietata

e della riva, nuova, che si scalda.


Sì dimmi, ora, del delta, la sua danza.









(A Michael)