DIMMI
Dimmi del fiato rotto in mezzo al fiume
tra le girandole delle tue note
mentre risale il tronco la corrente
dal bacino, tra le onde, sin la foce;
dimmi se tra le rocce inorgoglite
vuoi che mulini il vento esasperante
mentre il torrente scorre e s’incruenta
in sottofondo e, sempre, sottopelle;
dimmi dell’avviluppo della foglia,
della carezza rossa che t’avvolge
adagio-adagio a flutto se discendo
finché veloce, in refolo, poi m’alzo;
dimmi così del canto ad ogni goccia,
della pioggia in irruenza di cascata;
dimmi dell’acqua ancora mai acquietata
e della riva, nuova, che si scalda.
Sì dimmi, ora, del delta, la sua danza.
(A Michael)