19 dicembre 2005

il freddo


L'immagine è di Helmut Newton



il freddo è feroce questa notte, stringe al petto.

si è avvicinato quatto con il taglio del giorno, con le ombre che allungavano la faccia, e la sensazione è stata di tempo che fuggiva.

il momento preciso in cui si capisce che qualcosa cambia.

anche se la mente comprende davvero solo molto dopo.

il freddo è una lama tagliente sul respiro, porta il mondo a chiudersi in se stesso.

il mio mondo.

il freddo è una prova da superare, ma occorre avere la forza per affrontare la scossa che comporta, bisogna avere coraggio da disporre prima che penetri le ossa.


e nel mentre tu mi dici, qualcosa di simile:



hai piedi di ballerina

se la pioggia t’azzittisce

tra le ombre all’imprevisto

d’una corsa al bosco fitto

tra lamenti ed echi d’ansia

se l’assenza t’infittisce

senti il freddo della notte

delle ore il muschio triste



se potessi, quando mi si gelano le ossa, risparmierei le ore che mi restano.

fermerei il respiro tra le nuvole di fiato.

riempirei i vuoti che spengo nel silenzio, regalandomi il tempo infinito delle stelle.

o almeno tenterei, in apparenza.

farei la cresta delle notti, scucirei le trame di ogni giorno. pretenderei dagli anni i lunghi sonni e, senza arrendermi, allargherei le maglie dei secondi per farne vite nuove.

altre vite.

altre chances per stare insieme.

il freddo è la corsa inesorabile di un treno.

di una vita.