10 maggio 2006

Dare




lasciarti entrare, fidarmi

come fa la cagnolina col padrone

sottomessa al solo tono della voce

e null’altro mai negarti che l’inganno

chiedendotene invece almeno l’illusione

a mantenere in limbo la menzogna

mentre portano le croci le mie mani

per il legno ricevuto, il fiore duro

quello che mi tiene il grembo

un gambo

il prescelto a farmi maturare il tempo




(A M.)

1 Comments:

Blogger SchiavaD'Amore said...

...nata in selve tra l'ondate e il vento,

tu tenesti nel cuore il tuo spavento;
sentendo lasso nella bocca il morso,

nel cuor veloce tu premesti il corso:
adagio seguitasti la tua via,

perché facesse in pace l'agonia...

6:49 AM  

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