Piove
Sono le quattro del pomeriggio e la pioggia è ricominciata.
Le catene rilucono, una donna entra nella stanza e viene verso di noi. Orgogliosa dei segni delle frustate che ha sulla pelle, si gira per farceli vedere.
Ha i capelli corti e ricci, giallo-rossicci, chiude gli occhi e comincia a respirare profondamente, come se stesse meditando. È nervosa. Michael, rivolto verso di lei, si capisce che aspetta. La guarda pacato. Con modo tranquillo. “Rilassati”, la rassicura,
Michael la ignora.
Come ignora me, stretta intorno al collo da una cinghia nera, una specie di collare per cani che mi tiene legata a un anello nella parete.
Non dico niente, ma non riesco a smettere di guardare quella donna che non conosco. È davvero bella.
Avvicinandosi, Michael le fa scivolare una mano lungo la coscia e non c’è bisogno che lei dica qualcosa, si è già arresa. “Sono lieto che tu sia potuta venire D., mi sei mancata”. Lo dice e la bacia, le risucchia la bocca scendendo a stringerle i fianchi. Un bacio morbido, poi si allontana. Lei, me ne accorgo, al distacco rabbrividisce e in cuor mio, in quel momento, la mia volontà è incapace di capire la ragione che mi sottomette alla Sua voce.
“Sdraiati” le dice, e non c’è nulla che si possa aggiungere. Non è un invito.
Lentamente il cielo si pronuncia scuro. Goccioline di umidità appannano i vetri.
L’influenza di Michael si espande da D. a me e da me a lei, come una volontà non eludibile.
D. si sdraia e io, per tutto il tempo, mi sento in un labirinto senza uscita.
Lei è supina. I seni pendono appena, uno da un lato e uno dall’altro, con qualche striatura che gonfia i capezzoli.
Michael si piega su di lei e capisco, Lui le piace. D. è disorientata, nervosa. Lui è accanto a lei, si siede e le accarezza la fronte. “Cosa c’è per te?” le dice,
Michael le cerca il fiato, “lo vuoi vero?”, chiede. Vuole sentirselo dire. Non che ce ne sia il bisogno, lei è lì. E anche se non sarebbe voluta venire, un impulso incoercibile l’ha costretta verso
D. cede al dominio di Lui, se lo impone, non può evitarlo.
La pioggia insiste, leggera, sottile, un tessuto rado e scuro riveste ogni cosa. Con cura. Il cielo è coperto ora. Nero.
Una piccola valigetta viene aperta. La solita, di cuoio e cinghie. La stessa aria ordinata di sempre, perfetta, e li vedo. Aghi di acciaio, una sfilza.
Quando l’unica cosa che si aggiunge all’assenza di voci, ai respiri profondi e alla pioggia, è Michael.
Prepara e punge, pizzica, poco sopra il seno. Penetra. D. apre le gambe e Lui accarezza. Immobile, D. è lanciata verso se stessa.
La strada ora è diversa, fangosa.
Infradiciata e carica come gli occhi di D. che sorride, come le mie gambe dove l’unica ferita che c’è, giace profonda.
La strada è scivolosa, inerme, sotto la pioggia.
Michael fa arrivare il Suo tocco anche a distanza. Chiudo gli occhi e annuisco, l’ago affonda, attraversa il mio strato di pelle. D. è sbigottita e la sensazione di controllo che Lui ha su di lei, mi zittisce e mi lega.
Sento
D. è nuda, muta, troppo in balìa e troppo impotente per sentirsi davvero atterrita. Ma ogni istante in cui tutto tace, sento che la sua angoscia mi elettrizza.
Sento il calore che si diffonde in lei e la percezione millimetrica di ogni movimento, la pressione di ogni bacio acuminato mi sconcerta. Inspiro.
D. inspira.
Profondamente.
Lei è bellissima.
Ogni occhiata che lancia a Lui è un grido. Il collo le si rovescia indietro e scivola, come una goccia lenta si contorce e stira.
Attorno a me tutto è gocciolante: la stanza e D., me e ogni ago che penetra, la pioggia che buttera la finestra.
Non ci sono ordini, non ci sono richieste, solo il silenzio che segue l’obbedienza. La risposta dei corpi che non sanno resistere. Il Suo piacere che sale e la mia eccitazione sinistra.
C’è tensione, D. freme. Stringe i pugni.
Tuona.
La pioggia si fa più forte, D. si lamenta. Rimpiange. Lo odia. Lo ama. Poi passa. Si trascina come pioggia, magnetica come le Sue dita. Sento il freddo che D. sente e mi bagno fino a farlo vedere.
D. implora con tutta se stessa, il pericolo scorre il sangue e “dio! quanto amo quest’uomo”, mi dico. Amo il Suo tormento.
Così autorevole è il Suo sguardo, specchio di solidità e premura, affidabilità e determinazione.
Il dolore mi piace, anche il dolore altrui. Il dolore di D., paralizzata come un animale dalla sorpresa.
D., ne sono sicura, si crede isolata dal mondo. Scricchiolante come una foglia lungo la strada, appuntita come un ago di pino.
(A Michael e D.)
21 Comments:
mi limito a dirti che qui, oggi, sei sontuosa in eleganza espressiva, e che trasmetti visualità e sensazioni con equilibrio e autocontrollo stupefatti e invidiabili.
uno dei tuoi migliori brani, forse perché uno dei tuoi migliori ricordi...;-))
Non gelosia Gemini,e'comunione con Michael..Lui legge la Tua anima pura attraverso la luce del tuo specchio..Tu ami,completamente.Meraviglia ed abbandono.Un Dipinto di Monet non potrebbe essere piu'bello e profondo.Per la vita,oltre l'Amore.
Ti respiro..
Sempre visibile...
Non contenta di leggerti in Rossoscarlatto, vengo pure qui :D
Buona Pasqua Lady
Bellissimo racconto.
Un sorriso
Jethro
Anche se scrivo poco, sono sempre qui.
Buona pasqua cara Vale.
Nadia
c'è questa cosa deliziosa, questo mio sentire il mio lato D quando ti leggo. Guardarti con gli occhi di M. e tenere dita immaginarie sotto il collare, violando un territorio. Il dono della tua scrittura ad aghi sulla pelle, braille per Dominanti dal polpastrello che ripassa e sa fermare.
maiko/dirty
Sai, scelgo l'abito rigorosamente a seconda dell'occasione e del luogo. Qui, ti indosso con agio e ascolto il respiro rotto dall'attesa del dolore e del piacere. Qui la pelle è sale e l'occhio è liquido umore.
Sere
Eh, piove da quasi un mese...
dove sei, v.?
ti vengo a cercare, come dice quella canzone che certo conosci.
stai bene? solo questo conta.
d
Le tue parole sono e rimarrano per sempre piccole pennelate di tenui e delicati colori nel mio cuore ...
Un bacio
Lady
ti ho "rubato" l'immagine spero non ti dispiaccia
Ciao, Valentina,
sono cate ti leggo da tanto ed ammiro davvero i tuoi scritti, li trovo struggenti e che emanano una sensazione particolarissima. Posso chiederti se è possibile pubblicare qualcosa di tuo sul mio blog?
http://certacaterina.splinder.com/
Aspetto con fiducia una tua risposta, ma non è possibile avere il tuo indirizzo email?
Un abbraccio, cate.
Ciao, Valentina,
sono cate ti leggo da tanto ed ammiro davvero i tuoi scritti, li trovo struggenti e che emanano una sensazione particolarissima. Posso chiederti se è possibile pubblicare qualcosa di tuo sul mio blog?
http://certacaterina.splinder.com/
Aspetto con fiducia una tua risposta, ma non è possibile avere il tuo indirizzo email?
Un abbraccio, cate.
Ciao..passavo di qua per caso
davvero molto bello il tuo blog..
mi piacciono molto i tuoi scritti..davvero!!
complimenti...
La tua assenza mi dà pace...assopisce i mei sensi, che comunque non posso appagare, non nel modo in cui vorrei...
Ma comincio ad avere nostalgia del turbamento...dove sei finita Vale?
Stai bene?
Manchi da morire.
N.
Dove Sei Gemini..?
Manchi..Manchi tanto..
Bimba.
Un pensiero...
Valentina, che l'estate ti accompagni odorosa
Il tuo stile e i tuoi contenuti paragonano Melissa p. a Dante.
Ma probabilmente tu non capirai l'antifona.
by figliodizoccola
from figlidipadreignoto
Sento moltissimo la tua mancanza Vale, potresti almeno scrivermi più spesso no? Così ho pensato di venire qui per consolarmi e per riaverti un po', ma non credere che basti. Uff!
S.
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