17 febbraio 2007

La fine del rimedio


ho smesso

lo smarrimento ai fianchi e il buio stretto

il rimedio

senza melodia del tocco:

mi contorceva in mente

la nudità, lo smaglio e l’anima da dentro


ho smesso

alla certezza delle labbra al gesto

all’Esaudita

mano a trattenere ferma, l’inclinazione al collo:


nell’umido in cui mi riconosco

non tace più, la riverenza al corpo



(A Michael)


7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

mi viene in mente il termine "pacificazione", per me bellissimo, ché così ti percepisco: pacificata con te stessa per un tocco da troppo desiderato.

6:55 AM  
Anonymous Anonimo said...

Quando si smette si inizia sempre qualcosa, non è così?

F.

10:42 PM  
Anonymous Anonimo said...

Sei come una pallina del flipper che rimbalza tra emozioni e desideri.

Non fermarti, voglio continuare a seguirti.

Ex-Hadit

12:15 PM  
Anonymous Anonimo said...

in versi bagni sempre il verso, piccola diletta

(maiko)

9:13 PM  
Anonymous Anonimo said...

Sono felice per te.

Nadia

11:38 PM  
Anonymous Anonimo said...

Unico post di febbraio?

12:07 PM  
Blogger SchiavaD'Amore said...

Paragone azzeccato Had., sono stata assai inquieta, incapace di colmarmi. Adesso procedo e mi sento così salda, che nulla mi pare sia accaduto. Stupisce, quanto ciò che segue cambi totalmente le emozioni state. Conta adesso e l'ieri, che sembrava allontanarsi, ne arricchisce paradossalmente il senso. Infatti, Fede, il mio smettere è anche ritrovare qualcosa, grazie a Lui che ha saputo appianare, risolvere, innovare, laddove la vita stessa ci divise. Così al finire di qualcosa comincia altro, sempre, nel bene o nel male.
Bimba, Nadia, grazie di essere con me, così vicine.
Pad,?are you so sure?

Cyb, :) mi sai.

10:54 PM  

Posta un commento

<< Home