12 novembre 2006

C. e me, quello che c'è

di Steve Diet Goedde (Aimee Sweet)


Le inibizioni, quando ormai sono convinta che non ne restino più, ecco che invece si ripresentano con un’altra che crolla.

Eppure, ora che sono caduta in basso, mi sento più forte. Più impassibile e sicura nell’incassare i colpi. Più dura nel dare il benservito a chi si avvicina e mi induce al dubbio che il gioco non valga la candela.

Più cinica e abile a liquidare chi sfoggia un senso di superiorità non appena apre bocca. Ma inguaribilmente fragile con chi mi lascia trapelare natura e sentimenti, offrendo spettacolo di sé, senza disprezzare. Con chi mi apre il suo dolore.

C. mi tratta come una potenziale allieva anziché come una schiava.

Io gli offro il mio corpo senza scompormi, senza fingere di provare l’estasi della gioia solo perché ci si ritrova insieme in qualche posizione aggrovigliata. Ma non posso evitare di affondare morsi nella sua carne quando mi mostra la sua soddisfazione, di graffiargli il volto o le braccia quando giocherella con le ciocche sudate sulla mia fronte. C. mi rende malleabile, così insopportabilmente malleabile da potermi piegare o raddrizzare con l’accenno o meno di un sorriso.

C. sa che potrei stringere i denti e andare via senza grandi sforzi, che non mi lascerebbe alcun senso di vuoto, che potrei ignorarlo pur avendolo accolto dentro di me, e sputargli in faccia se ne avessi l’istinto. Ma C. mi prende tra le mani e per sé, come certi uomini prendono i capezzoli tra le labbra, mi succhia ma mi lascia intatta. Non mi procura preoccupazioni, anzi mi esalta, così ogni giorno mi manca il motivo per andarmene e constato invece con sorpresa lo sviluppo del nostro rapporto.

Tra noi non ci sono complimenti, non ci sono atteggiamenti melensi. E seppure mai implorante, mai febbricitante, completamente priva di un timore reverenziale, seppure combattuta perché la sofferenza insiste a sbattermi contro un muro facendomi restare senza fiato, mi piace permettergli di capirmi a fondo. Mi piace perché riesce a farsi sentire. Nessuno dei due prende più di quanto l’altro vuole dare.

C’è la sincerità a illuminarci.

La lucidità ci fa pulsare la carne senza che a tutti i costi si debba sudare o ammaliare per riuscirci. Siamo semplicemente noi stessi.

In questi giorni, ho la sensazione di emergere dalle tenebre tenendo il mio guinzaglio in mano, lo sguardo sollevato in cerca di approvazione… sì, ma da me stessa, davanti allo specchio che C. mi porge. Per tornare a riconoscermi.

Ecco perché non mi viene in mente di andarmene, mi è assurdo anche solo pensarlo, se non per il brivido dell’ignoto che mi genera.

Con C. non posso fare a meno d’udire lo squittio e lo scalpiccio dei miei sensi sollecitati come topi. Perché mi sorprendo a volte, a trovarmi riversa sul bordo d’un tavolo o a stringere le mani ad una qualche superficie di punto in bianco. Sento il sangue scorrere nelle vene come un’orda di topi raccapricciante: topi lesti come blatte ma soffici come gattini. Dove l’essenza mi rampogna, snidandomi dal buco, a sbalordire le mie consapevolezze.

Se sto imparando una lezione, dal mio rapporto con C., è che il coinvolgimento giunge inaspettato, man mano che l’ombra che separa diviene familiare. Per un tutto o per un niente. Purché sia Vera.



22 Comments:

Anonymous Anonimo said...

E va bene, a questo punto sta tutto a C.
Se non altro dovrebbe cercare di tenerti un pò più in riga.
Di resettare non ne vuoi sapere ma di rispettare C. neanche.
Così non si va da nessuna parte.
E non sto parlando di fare il superiore. Quelli che giocano a fare il master superuomo sono i primi a cadere nel ridicolo prima o poi, ci si può mostrare anche nelle proprie debolezze e continuare ad essere dom, anzi è necessario farlo, solo le stupide credono che il proprio master sia un Dio, le altre sanno che è un uomo, che sbaglia e poi a volte riprova.
Morsi e graffi non dovresti proprio permetterteli assolutamente, se mi è consentito, ma è solo un opinione personale e confutabile.
Nel caso forse sarebbe il caso di punirti sul serio al posto di continuare a girare a vuoto, così come probabilmente sapeva fare Michael.
Te lo aspetti pure tu oramai, ma C. continua a tergiversare, o forse è solo una impressione derivante da non avere letto bene, o forse lui è perfettamente conscio di avere un potere nullo su di te e come padrone su di te ha un potere praticamente pari a nulla, e si diverte a poter fare quel poco che gli è concesso, o forse non è proprio in grado.

10:49 AM  
Anonymous Anonimo said...

Tesorooooooooo!!!!!!!!!!!!!
Non sai la felicita' che mi stai dando nel leggere questo scritto!
Posso sbagliare ma spero di non farlo intuendo che (secondo me) hai salito un altro gradino della scala: hai cominciato a distinguere la differenza tra la forza e la potenza.
Tutti i padroni sanno essere forti: basta avere un frusta in mano per esserlo.
Pochi Dominanti sanno essere potenti: la potenza mentale necessaria per piegare una mente e legarla a se'è data a pochi, veramente a pochissimi.
Molte schiave (quasi tutte credo) sentono la forza e vi si piegano sentendosi dominate da essa ed erroneamente scambiandola per potenza, sono poche invece quelle in grado di distinguere la differenza tra una cosa e l'altra e che di conseguenza rifiutano categoricamente l'uso della prima su se stesse.
E' la potenza mentale quella che lega sia te che me...non esiste frusta capace di piegarci se nella mano che regge quella frusta non riconosciamo il Dominante in grado di controllare la nostra mente: la reazione è immediata....prendiamo a calci la frusta, la mano e lui...andandocene disgustate.
I padroni che non sono (o non sono piu') in grado di farlo ci definiscono "Mistress"....ma sarebbe molto piu' onesto che accettassero i loro limiti....che non sono limiti in generale, ma solo rispetto a noi, perche' sono (o sono diventati) un bicchiere troppo piccolo per contenerci.
Sento che cominci a riconoscere C.come colui che, almeno in questo momento della tua vita, è in grado di dominare la tua mente: non ne sei ancora sicura, percio' lo stai studiando, e quei morsi sono il tuo metterlo alla prova per capire quanto ti capisce.
Plaudo a lui che non ti punisce per questo. E' un grande!
Quelle come noi non tollerano le sciocche melensaggini, ne' dette ne' ricevute. Ne' tantomeno tollerano i confini stretti...come ti capisco amica mia!
Un bacio grandissimo.
zaira

12:25 PM  
Anonymous Anonimo said...

Si dice tutto e il contrario di tutto e va bene o no a seconda della circostanza, oramai. Un pò di coerenza.

1:37 PM  
Blogger SchiavaD'Amore said...

Una domanda Io Padrone, c’è differenza per te tra il rapporto che può esistere tra un Dom e un sub e quello tra Il Padrone e la Sua schiava?
Per me c’è. Sono due modi di sentire profondamente diversi, seppure confinanti. E per me, se Il Padrone non può essere tale senza essere anche un Dom, non è però vero il contrario, un Dom non è necessariamente Il Padrone.
C. è senza discussione un Dom e come tale sto imparando ad apprezzarlo. E con lui, di me, si incontra il mio essere sub. Ciò significa che ci sono momenti, emozioni, pensieri, bisogni, tensioni… condivise, nel bene e nel male, ma non significa automaticamente che è il mio padrone. Non lo è.
Michael era Il mio Padrone. E solo Lui.
C. non ha mai preteso di sostituirlo, e ce ne ho messo di tempo per capirlo, che io stessa inizialmente avevo pensato in altro modo. Ora stiamo imparando a conoscerci, con il tempo e con l’onestà necessaria.
Ora a me, davvero, questo non sembra proprio “un girare a vuoto”, bensì un passaggio necessario per una graduale e vera conquista di fiducia, di stima e di rispetto. Reciproco. Giacché senza conoscenza non resterebbero che etichette affibbiate senza saperne il perché.
I nostri incontri-scontri sono voluti e scelti da entrambi, e sono parte integrante del nostro viverci. Almeno ad oggi è così. Manca tra me e C. “l’appartenenza”, io non sono sua, non sono la sua schiava, ma sono un’anima sub che si raffronta e affronta con un Dom.
Zaira, tesoro…, quella che descrivi sì è la vera Dominazione, quella che prende la mente il cuore e il corpo. Contemporaneamente. Totalmente. È la Superiorità, la Potenza Intellettiva, l’Autorevolezza da ammirare, che si riconosce nel Dominante e che semplicemente ci induce a volerlo seguire, a volere che ci prenda con sé.
E ad insegnarmi questo, amica mia, a mostrarmi quanto questo riconoscimento sia capace di portare all’abbandono, alla rinuncia come mia unica realizzazione, al Subspace, all’Oltre, a piegarmi fino all’Adorazione, all’Amore, prescindendo da qualunque altra considerazione, è stato proprio Michael. Il mio Padrone.
Capite…, perché io possa sentire in C. oltre che un Grande Dom anche altro, è proprio questa Potenza che dovrei sentir superare…

Grazie sempre, riflettere con voi mi aiuta a capirmi dentro. v.

3:20 PM  
Anonymous Anonimo said...

....e tu non sai, tesoro, quanto capire te mi stia aiutanto in questo periodo difficile a capire me stessa....
Tu sai.
Ti voglio bene, grazie di esserci.
zaira

4:54 PM  
Anonymous Anonimo said...

non sai come mi riconosco in queste parole :*

6:07 PM  
Blogger Elucubrazione said...

"Più dura nel dare il benservito a chi si avvicina e mi induce al dubbio che il gioco non valga la candela."

Vedi tesoro, accade che tu scrivi una cosa e subito dopo, quasi per istinto, scatta nell' utente il desiderio di "consigliare" e sistematicamente vengono espresse sensazioni (sempre da parte degli utenti) che al tuo successivo post immancabilmente vengono smentite. Allora la volta successiva invece di rendersi conto di avere commesso un errore di valutazione, ciclicamente si ritorna a consigliare e a dare nuovamente le proprie "sensazioni". Chi posta poi (non e' il tuo caso fortunatamente) non ha il coraggio di manifestare apertamente all' utente il proprio disappunto o per lo meno di dichiarare su quali basi vengano fatte alcune "affermazioni". Ed e' così che tutto viene dato per assodato e come dei pecoroni se qualcuno dice che un computer và a petrolio non uno che si chiede "chi lo dice!". Daranno per scontato che il pc va' a petrolio e tutti giu’ ad osannare questa meravigliosa scoperta. Con questo non voglio dire che i consigli non debbano essere elargiti, ma se si parla di Appartenenza, quindi di canto suo una cosa già complessa quando di problemi non ce ne sono, non oso immaginare quale mente eletta possa avere l’ardire di immedesimarsi in situazioni talmente SOGGETTIVE che mai UNA potrà essere uguale ad UN ALTRA . Questa e’ la ragione per cui mi sono apertamente dissociato dal Bdsm che leggevo su Splinder, rifiutando categoricamente l’ idea di farmi condizionare da un Bdsm che non mi rappresentava ed e’ questa la ragione per cui sarà l’ ultima volta che commento su Blogpost (non sarà una grossa perdita eheheheh).

Il mio augurio e che tu trova la serenità, non importa come e quando, io so che ci riuscirai!
Insieme a te in altri luoghi combattero’ la battaglia nel dare il benservito a chiunque ci induca a farci credere che l’ Oltre non valga la candela.

Con tutta la mia profonda stima.
Ti voglio bene
Axman

6:28 PM  
Anonymous Anonimo said...

Vale, un dolcissimo saluto, abbiamo parlato tanto in questi due giorni, sai quello che penso. sei forte e ti ammiro.
grazie per avermi ospitato, :))
un abbraccio forte a entrambi...
rosemary

6:49 PM  
Blogger SchiavaD'Amore said...

È vero Ax, non si può dire che la vita e le sensazioni di un’altra persona siano uguali alle proprie. Eppure inevitabilmente si riscontrano similitudini, ci si identifica, e quando si rivolgono consigli, interpretazioni, lo si fa sicuramente con il proprio bagaglio sulle spalle. Con l’intenzione di aiutare davvero chi ascolta o magari anche solo se stessi, riflettendo ad alta voce. Chi riceve ne è cosciente, ed ha la facoltà, se vuole, di cogliere o meno i suggerimenti per pensare a sua volta. Sarà sempre e solo l’esperienza diretta a poter dire sì questo è giusto per me, no questo non va bene. A far condividere un pensiero altrui, un giudizio, o meno.
La valutazione sarà sempre soggettiva, proprio perché ognuno ha il suo personale modo di sentire e di vivere. E ognuno di questi modi sarà comunque vero. Da rispettare. Accettare se diverso. Perché credo che ciascuno possa parlare solo per sé.
Spiace questa eclissi annunciata: chi sta intorno, me compresa, ne vede sola una parte. Certo è, e fa male, la sofferenza che si respira forte su questa stessa pagina.
Con la stima di sempre, v.

8:51 PM  
Blogger SchiavaD'Amore said...

bimba, un bacio, passo da te... :)


rosellina..., grazie a te di essere rimasta, quando vorrete sarà un piacere stare ancora insieme... ;)

8:54 PM  
Anonymous Anonimo said...

SchiavaDAmore
Rispondo in ordine sparso, non mi va di scrivere, leggere e correggere, scrivo al volo come mi viene. Scusate il disordine espressivo.
Mi chiedi se penso ci sia differenza tra rapporto tra una sub e un dom o il suo padrone.
Spero sia una domanda retorica e tu non mi creda così superficiale, è vero che non mi conosci, ma tanto idiota non posso essere.
Allora pretendendo io di conoscere la differenza, perchè ho detto ciò che ho detto in precedenza?
E' semplice. Io ho letto e riletto il tuo blog dove Michael ti consegnava a C. ... e ci ho addirittura scritto un blog visto che con la mia schiava, che è una tua avida lettrice, ne abbiamo parlato più volte.
Se non ricordo male lui ti consegnava a C. il suo intento non era 'gioca con lui' ma 'SEI SUA'.
E diciamo la verità, tu all'inizio lo hai accettato, non mi risulta tu lo abbia preso a morsi.
Hai cominciato a prenderlo a morsi dopo. Quando in dettaglio? Quando l'ordine di Michael ha cominciato ad affievolirsi nella tua mente. Adesso mi dici che ci giochi e che lo usi come una slave astuta usa un Dom di passaggio per tenere ferma per quanto possibile la sua mente. E' anche un esercizio Zen, si usa un appiglio per la mente, fisicamente si fissa un punto dinanzi a se, e funziona. La mente con un appiglio non va inutilmente a spasso. Il tuo punto di appiglio è C. ma a questa considerazione ci sei arrivata adesso, qualche scritto fa era il padrone a cui era stata lasciata e a cui tentavi di darti. ma non lo hai potuto fare.
Allora non mi sbagliavo e ora lo stai palesando definitivamente, chiaramente, limpidamente.
Forse sono stato leggermente rude in alcune mie espressioni, ma raramente mi metto a vezzeggiare le persone, anche su internet.
Nonostante questo sappi che posso capire ... anche se non ti dico tesoroooooooooooooooooooo.

Zaira se sei quella del blog ho letto molte cose tue e scrivi e pensi in maniera speciale, lo riconosco. Ma io sulla dominanza di C. continuo ad avere dubbi e credo che Michael non sia stato tanto scemo a sceglierlo, ha ragione schiavadamore quando dice che sapeva benissimo ... ma mi permetto di dire ... proprio benissimo, cioè Michael, nel quale maledettamente mi sono identificato, la pensava come me. Forse mi sbaglio, è possibile, lo riconosco, forse no.

9:44 PM  
Blogger SchiavaD'Amore said...

no, Io Padrone, non era una domanda retorica... perché dare per scontato ciò che l'altro pensa?
è bene che ognuno abbia le sue idee chiare.
mi chiedi se il Suo intento era "sei sua" e "non gioca con lui"... ecco, io stessa ho potuto capire questo solo in seguito, con disperante certezza, e tuttavia nemmeno in questi termini... giacché a suo tempo, perché oramai sono passati mesi... quando ebbi modo di parlare con Lui, e quindi di capire i motivi che portarono alla Sua decisione – motivi che non ritengo di esporre, più di quanto già non faccia e sia chiaro lo faccio per me (scuserai il tono di alcune mie espressioni, ma capirai che raccontare è per me come gettare sale su una ferita aperta) –, ebbene, quando venne il momento, allora e solo allora, il mio stesso Padrone mi parlò di affidamento a un Tutor... visto che il nostro legame doveva spezzarsi, Lui riteneva – e così è – che C. fosse il meglio per me... sapendomi...
ebbene, se era stato un ordine avvicinarmi a C. per conoscerlo la prima volta che Michael me lo presentò, non era e non poteva certo essere un obbligo poi il seguirlo.
se tra me e C. avrebbe funzionato e se ancora funzionerà, restava e resta da vedere.
in quanto tale, se i primi giorni sono trascorsi nel pensiero di appagare un Suo desiderio – l'avermi prestata a C. – giacché cos’altro è un altro diverso, o donna che sia, se non il prolungamento e l'espressione di un legame mentale PreDominate su tutto il resto. darmi a C. per me era darmi a Lui stesso. per me esisteva un corpo solo, una Mente sola: Il mio Padrone.
e non dimostrava certo aver accettato C. come nuovo padrone. non l’ho mai detto.
e seppure in quel momento per me già sussisteva il dubbio, per il modo in cui avvenne..., che quella volta sarebbe stata – e lo è stata – diversa dalle altre. per me in quel momento era gioia darmi a C. e tale è rimasto quel ricordo senza rimpianto. ma c’era un’altra consapevolezza allora, riesci a capirmi?
quanto appresi dopo, con i giorni che seguirono, dopo aver parlato con Michael e dopo aver sentito dentro di me il vuoto... e mi chiedo se tu possa immaginare?... ecco dopo, a scegliere toccava anche a me. Michael mi ha lasciato al fianco una persona di Sua fiducia, C., ma io ero e sono giustamente libera di decidere sempre il se e il come... e C., chiaramente, ha altrettanto potere di decisione.
ché non esiste, "io ci gioco" e "io lo uso"...?! nella trasparenza reciproca non c’è dominazione dal basso. a questo alludi?
per me un rapporto tra due persone è un progetto che si condivide, se così non è presto o tardi si finisce ognuno per la propria strada.
e se in particolare, invece, ti riferisci al mio poco essere docile... ebbene sì, è indubbio, d'altra parte non è facile gestirsi quando si soffre... e C., e lo stimo per questo, si trova ad essere investito proprio della mia sofferenza per aver perso Colui che per me rappresentava la Vita.
nonché, mi sembra ovvio, non mi lascio certo sottomettere da chiunque, solamente perché qualcuno si dichiara un Dom. è da vedersi... è da conoscersi... nella sostanza e nella forma, se e che può avere, appunto tornando a monte: un rapporto Dom/sub, un rapporto Padrone/schiava, altro...
quello che è, si sente, c’è e basta. per me.
un’altra cosa... non è che i miei post seguano la mia vita giornalmente... sono miei lampi di lucidità, nero su bianco, che mi aiutano a capire e a comunicare. comprendo che possa perdersi il nesso, ma questo per me è un diario, una raccolta di racconti e di pensieri relativi ad incontri e ad emozioni, non è un romanzo a puntate. comprenderai, resteranno sempre dei vuoti.
grazie dell’interesse, un caro saluto anche alla tua schiava. v.

6:59 AM  
Anonymous Anonimo said...

E chi lo dice ax?
Tu forse?...beh, credo proprio che non basti!
La caratteristica di molti, troppi Pad è ormai quella di essere troppo sicuri di se stessi, e di dare per scontato che il "loro" sentire è quello infallibile....
Peccato che sul concetto di appartenenza nessuno possa saperne piu' delle slaves, visto che l'appartenenza la vivono loro,sulla propria pelle, sia questa condivisa o meno dal corrispettivo senso di possesso da parte dei loro Pad (in carica o ex che siano).
Essi ritengono erroneamente che dire ad una slave "non mi appartieni piu'" ed una volta controllato che si siano tolto il collare dal collo tutto sia risolto: è davvero un peccato che non sia esattamente cosi', perche'vedi....signor ax....ci vuole ben altro.
Capisco che per un Pad che si trova di fronte ad una slave che non lo interessa piu' perche' lo impegna troppo sul profilo intellettuale la soluzione ottimale consista nel licenziarla per dedicarsi ad altro piu' gratificante in quanto piu'facilmente gestibile, e capisco anche che per tacitare la propria coscienza qualunque alibi sia buono, ma (scusate la volgarita') spargere merda in giro per sentirsi superiori non penso proprio sia la soluzione ottimale. Soprattutto per se stessi.
Io credo che un Pad che si rispetti, prima di avere la pretesa di dominare delle menti, debba leggersi bene dentro per capire chi è, cosa fa, come lo fa senza e soprattutto PERCHE' LO FA. Questo studio del se dovrebbe essere fatto con una onesta'intellettuale che purtroppo riscontro molto latitante ovunque, e questo da' origine nei Dom alla creazione di ALIBI atti a giustificare il proprio tentennate o dannoso operato, con l' unica conseguenza di seminare dolore a piene mani nelle anime delle loro slaves.
Quando si parla di "chi lo dice", caro ax, bisognerebbe avere ogni tanto anche il coraggio di rispondere "Lo dico IO, perche' l'ho provato sulla mia pelle!".
Ora, che un Pad si senta in diritto di sapere con esattezza cos'è il senso di appartenenza per una slave, e che magari abbia anche l'arroganza di volerglielo insegnare, credo sia una cosa che non sta ne' in cielo ne'in terra.
E, sempre parlando di senso di appartenenza, affinche' tu abbia le idee piu' chiare sarei a dirti che lo scambio di sensazioni che interviene tra slaves che stanno soffrendo per un abbandono serve ad entrambe, e serve moltissimo,perche' aiuta entrambe a riflettere, facendole guardare le cose anche da punti di vista che magari non avevano preso in considerazione, e di conseguenza serve ad entrambe a metabolizzare prima e meglio.
Ma capisco anche che per chi rifiuta il confronto perche' non ha niente di utile da dire sia piu'facile ritirarsi sulla propria "turris eburnea" per poter continuare a considerarsi "er mejio".

1:27 PM  
Blogger SchiavaD'Amore said...

sì Had, tocca viversi e vedere...
grazie sempre, v.

5:05 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ti leggo avida ... Lady

10:27 AM  
Anonymous Anonimo said...

io devo ringraziare, perchè, una volta tanto, sto leggendo qui, sul bdsm, cose che non ho trovato da nessun altra parte, se non nel rapporto con il mio Padrone.
Sento le mie sensazioni condivise, comprese, assorbite.
Similitudini è vero, ogni relazione ha le sue peculiarità, ma l'Appartenenza, il Vuoto, quelle emozioni terribili e pervasive, sublimi, insurrogabili, perfette e devastanti sono, credo, nell'anima e nel corpo di ogni donna che è stata "di" Qualcuno.
non so cosa sarà di me, non conosco la fine, se una fine può esservi, ma sento che, quando vengo qui, trovo un pezzo di me stessa.
Buona fortuna Valentina, davvero, di cuore.
Mi chiedo cosa farei se, un giorno, Lui, decidendo di spezzare il Legame che ci unisce, volesse affiancarmi qualcuno di Sua scelta.
Non so trovare una risposta, al momento.
Ma ciò che sta accadendo indica che la scelta di M. è stata giusta per te.
Grazie, ancora.

7:37 PM  
Anonymous Anonimo said...

Sono capitato quì per caso, qualcuno dei vari amici che hai qui sopra mi ha indicato il tuo blog e ti ho letto con molto interesse ma preferisco prima capire. Un saluto, Davide.

3:10 AM  
Blogger SchiavaD'Amore said...

Lady, sono contenta che ci sei, scrivo avida io stessa per cercare di farmi equilibrio con l’aiuto delle parole.

Grazie D., percorreremo ognuna la propria strada e dove arriveremo lo sapremo solo vivendo. Le scelte possibili sono infinite, e saranno quasi certamente sofferte, ma ognuna compierà ogni volta la scelta “migliore”… quella che in quel momento sentirà più sua. Ora ti leggo e ti sento serena, e questo mi fa molto bene, la tranquillità è un sentimento purtroppo troppo raro tra le slaves. Buona fortuna a te.

Davide ti ho letto anch’io tra i commenti di alcuni cari amici qui sopra, e devo dire che mi piace molto l’accuratezza che poni nell’esprimerti e le considerazioni in cui spesso mi sono ritrovata con chiarezza. Ma è giusto, prima di dir qualcosa è necessario sempre capire.
Ben approdato qui.

Buona giornata a voi tutti. v.

7:04 AM  
Anonymous Anonimo said...

Tesoro, come va? Sei sempre nelmio cuore....ti abbraccio
zaira

9:21 PM  
Blogger SchiavaD'Amore said...

alti e bassi amica mia, aspetto che il tempo faccia il suo corso... non alternativa.
grazie, ti bacio stretta. v.

7:28 PM  
Anonymous Anonimo said...

"la tranquillità è un sentimento purtroppo raro fra le slaves"

un'affermazione assolutamente vera.
tanto vera che mi chiedo se non sia proprio questo squilibrio continuo, questa oscillazione dell'anima, ciò che cerca una slave.
anche se, poi, ti consuma dentro.
serena?
ogni tanto, di rado, mi capita, ma sempre, sempre, sul filo del rasoio.

3:44 PM  
Blogger SchiavaD'Amore said...

hai senza dubbio ragione cara D., non possiamo fare a meno di oscillare tra la luce e l'ombra, con la tensione che comporta...
e quello cui ci affidiamo è proprio alla mano che sa condurre da una parte all'altra, a Suo volere e in sicurezza.

7:10 AM  

Posta un commento

<< Home