29 ottobre 2006

A.




Ho le lacrime agli occhi quando lo sento dire che non è amore ma appartenenza, che il nostro rapporto è condivisione, sentita, reciproca, ma che c’è altro nella sua vita, non è un gioco ma una scelta consapevolmente vissuta.

Guardo la mia amica V. e la invidio. Invidio l’amore che le dimostra il suo M. Invidio quel legame così forte che non avrò mai, invidio la tenerezza che li unisce dal momento in cui si svegliano insieme, il loro trovarsi e scontrarsi per poi ritrovarsi ancora giorno dopo giorno.

Mi fa male questa loro comunione di stupro e sentimenti, senza respiro mi stupisce.

D’altra parte i miei pensieri li tengo per me, lui ne sarebbe solo infastidito, non tollererebbe l’ennesima discussione da parte mia.

Ed io sono cosciente di concedermi sinceramente e integralmente a un uomo che non mi dà nulla se non quello che vuole, ma la felicità che provo nel sottomettermi a tutte le sue esigenze per poi rifugiarmi tra le sue braccia, me lo dice con certezza, ne sono certa, nessuno sarà come lui. Non mi concederò mai a nessuno come mi concedo a lui.

Io sento il mio corpo trasparente e la mia anima in fiamme.




(pensieri per A.)