Il pianto della rena
ti canterei dell’onda la sua morte
nuda sulla roccia
e il pianto della rena
dove il paguro solitario
cerca casa
se non mi fosse nello schianto frantumato il fiato
solo la polvere mi resta
da ingoiare lenta-lenta
e un possibile rimpianto
come fosse d’oppio
la macina costante della goccia
che mi distilla il tempo
nell’ultim’ora lacerandomi
anche la risacca
la risacca
sconsolante del ricordo che poi torna
trascinandosi
(A G.)
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