A piedi nudi
Decidere di togliersi le scarpe non è facile. La pioggia, rapida e improvvisa, dà la certezza di lasciare l’ultimo tepore di un riparo.
A piedi nudi, sotto i cornicioni, rimane appena asciutto. Si rasenta il muro. L’acqua limita lo spazio disponibile a proteggere.
Anche strisciando, fino a schiacciarsi, e con ostinazione se si oppone qualcun’altro.
Si commiserano fuori, nelle scarpe strette, i barricati nei confini a non bagnarsi troppo. Ad aprire quando serve, l’ombrello della fuga o del rifugio.
Diverte la strada larga, la carambola di gente. La fiumana conservata dentro i mocassini o sopra i tacchi semibassi, in sicura processione.
Ma nient’altro.
L’angusto margine, invece, accoglie il contatto gelido dell’acqua, mette le scarpe ad una ragionevole distanza, e molto più in là.
Dove l’erba è alta.
Quando la terra frana, e la pelle si ritrova rosa in mezzo al fango.
Letteralmente, a piedi nudi, è toccare il mondo.
(A M.)
5 Comments:
Io adoro entrare nelle pozzanghere fredde, l'acqua gela i miei piedi e il gelo raggiunge anche il cuore ... Un cuore gelato non sente più nulla, solamente il benessere del dolore ...
Dio come sono contorta stasera ..
Bè prendimi così stellina!
Bacio Lady
Uozzz
nemmeno il dolore Lady, solo il benessere... e il cuore non è gelato, semmai più vivo che mai (un po' d'acqua fredda riattiva la circolazione, anche l'aria dopo sembra più calda.)
Se la si vuole buttare un pò sul filosofico si potrebbe dire che solo attraverso il dolore si può conoscere il vero piacere ma poi, piacere e dolore cosa sono?
Tutto è relativo, emozioni comprese ^^
... "solo" attraverso il dolore non direi, ché è relativo appunto.
Era un discorso molto generale...senza dolore non si saprebbe cos'è la felicità. Non parlo quasi mai per assoluti ^^
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