22 ottobre 2005

A Cuore Lacero




intestardirmi di falangi a pugno chiuso

di ferite a cuore lacero

tra versi a collo di bottiglia

e soffocarmi


o solamente istupidirmi

del bianco dei tuoi denti

e inginocchiarmi

sulle pieghe d’un vestito da buttare

sulla pelle

per le lune di riflesso che hai negli occhi


(direi di zuccheri filati a divenire

almeno

- se potessi raccontarli -

o forse intreccerei d’Arianna il filo

- ottenessi da un telaio le parole -

invece resto sola tra i miei sogni

nuda

e malamente a consolarmi)


ché ancora scrivo,

senza senso,

a scucirmi in virgole e poesia

mentre mi taglia il fiato

la tua bocca a dire “Poi…”

non alla mia


- non alla mia -


da imbambolarmi in echi di silenzio

o peggio

d’infinite voci dentro

a dissanguarmi in squarci di “Ti Amo”

senza morirmi


- mai -


(tu a me)






(A M., quando la bruma mi raggiunge)

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Brava, brava come sempre! ^.*
Scrivi benissimo anzi forse benissimo è dir poco ogni tanto capito quì e leggo ciò che mi sono perso....solo una cosa volevo chiederti, da dove prendi l'ispirazione?

3:57 PM  
Blogger SchiavaD'Amore said...

William grazie innanzitutto, è un piacere che tu ci sia a dare vita qui dov'è più buio.
Ti rispondo così, che non ho altro modo.
L'ispirazione è la vita di ogni giorno, ne più nè meno.
Ciao, V.

5:14 PM  
Anonymous Anonimo said...

Non importa quanto buio un loco possa essere se una stella anche una sola brilla nella notte a rischiarare.

Ah, il mio nome è Federico inutile usare Nick ^^

Continua a scrivere, non fermarti, nemmeno quando ti sembra ti scrivere solo per te stessa, continua solo quello...

7:46 PM  

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