16 maggio 2005

Che DONNA Sono?



E’ piatto l’orizzonte, teso,

del pensiero – mio – ricaduto

indietro, di giorni e giorni, ieri

solo.

Che donna sono?

Se ogni tuono di grida, ogni lampo

scoperto di sguardo, trapassa,

scuote, questo passo che sbatte,

a comando, nel petto che offro,

un tempo, un cuore scalzo

dal riparo.

Sono terra che trema?

Se il sangue di un Uomo, Uno,

ad ogni tiro di luna, una donna,

sale e poi scende, come marèa,

avvolgendo ogni falda, ogni lembo

di pelle di terra.

Sono un’ape operaia?

Se certe parole, àride, pungono,

come api regine e, la corteccia,

la mente operosa, modellano,

in celle ubbidienti, incerate,

di umile miele.

Che donna sono?







(A me stessa)