CONSENSO
Lasciami subire contro il muro
sulla terra sottoterra tra le sbarre
il dolore sottomesso al mio volere folle,
guerre dolci sui sensi le voglie
dei seni, la cieca fiducia, le mani
i piedi alla faccia legati,
le reni risentono se tiri
di scatto la fascia ad ukase
per le ferite acqua d’olio di timo
non difendermi nel mio esaltare
l’esecutore che redige uno squarcio,
il prezzo prezioso rende più forte la fede,
infierisci zelante forzando il piede con febbre
al fluire del sangue sul bordo piegato, proibisci
allora soltanto d’affliggere ancora con fiero scudiscio,
sciogli volta per volta la corda dal tronco,
libero di lenire il corpo slegato,
le gambe livide di stringere, le gambe
alleviate col olio per ungere,
ebbro del consenso che ci congiunge.
(A Michael)
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